La Fontana Monumentale ai Caduti di tutte le guerre di Copparo (FE) è un significativo omaggio alla memoria storica della città emiliana, espressione di un raffinato incontro tra arte e architettura. La storia di questo monumento risale al 1933 quando, in occasione della creazione del Consorzio Intercomunale Acquedotto tra Copparo, Formignana, Migliarino e Ostellato, si decise di erigere una fontana monumentale per celebrare l’arrivo dell’acqua potabile in città.
I protagonisti, o meglio, le figure chiave dietro la realizzazione della fontana monumento, sono l’architetto forlivese Piero Toschi (1897-1959) e lo scultore ferrarese Enzo Nenci (1903-1972). Toschi, operante tra Bologna, Forlì e Ravenna, è noto per la sua capacità di aver saputo unire modernità e classicismo nelle sue opere. Nenci, figlio del maestro di musica e compositore Giuseppe Nenci e della contessa Giacomina Giulietti Dei, fu un esponente della corrente novecentista, la cui produzione artistica spaziava dal disegno alla scultura, con opere realizzate in terracotta, gesso, bronzo, marmo e cemento.
La fontana fu inaugurata il 4 novembre 1935 con un anno di ritardo, a causa della rottura del monolite di cristallo originale, il quale venne sostituito con quello in marmo bianco di Carrara che possiamo ammirare tutt’ora.
La fontana si trova al centro di Piazza della Libertà, di fronte al Palazzo Municipale di Copparo, noto anche come “La delizia di Copparo”, in quanto una delle 19 prestigiose residenze (chiamate “delizie”) degli Este. Voluta da Ercole II d’Este per trascorrervi periodi di riposo e svago, fu realizzata tra il 1540 e il 1547 sulle preesistenze di un antico castello di caccia. Nel 1808 il palazzo fu gravemente danneggiato da un incendio e parzialmente demolito, ma nel 1872 i resti vennero incorporati nel nuovo edificio del Municipio ancora presente.
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, una delle conseguenze più dirette e tangibili del conflitto fu la crisi alimentare, dovuta alla difficoltà di approvvigionamento di cibo e al blocco delle importazioni imposto dal governo. Per affrontare il problema della fame lo stato impose di “sacrificare” i giardini e il verde urbano convertendoli in orti, i quali vennero coltivati il più possibile e nel modo più razionale possibile dalla popolazione. Tale sorte toccò anche al giardino circostante la fontana monumentale di Copparo, il quale fu trasformato in un “orticello di guerra” e servì a produrre beni alimentari per i cittadini.
Volto al termine il secondo conflitto mondiale, a Copparo si sviluppò un travolgente fervore collettivo per onorare degnamente gli eroi caduti. Così, sulla fontana monumento venne aggiunta una fascia in marmo con i nomi dei caduti nella Seconda Guerra Mondiale e nelle guerre risorgimentali, d’Africa e di Spagna, mentre, i caduti della Prima Guerra Mondiale sono ricordati da due lapidi affisse alla facciata del Municipio dal 1923.
Da allora la fontana ha accompagnato la vita dei copparesi di generazione in generazione, fino al 1990 quando, a causa del deterioramento del monumento, fu costituito il Comitato Generale “Pro Fontana Caduti”, formato dall’Amministrazione municipale, le associazioni combattentistiche e d’arma, la parrocchia e i cittadini sensibili al pubblico bene, che si impegnò a restaurare l’opera. Il restauro culminò con l’inaugurazione del 25 aprile 1992, durante la quale furono inseriti i nomi dei caduti ancora mancanti e venne sotterrata una capsula del tempo.
La vita della fontana restaurata durò circa 30 anni, fino al 2023, quando si decise di intervenire con un restauro architettonico completo sulla fontana che, sebbene funzionante, era inattiva da alcuni anni, a causa di una perdita che coinvolgeva la cisterna di accumulo interrata nella piazza. In occasione di quest’ultimo restauro, il 9 novembre 2023 venne rinvenuta nei pressi della fontana la capsula del tempo del 1992, la quale consisteva in un cilindro di plastica contenente un cartellone, un registro e delle lire, i quali volevano testimoniare l’impegno della comunità per attivare i restauri. A seguito dell’apertura della capsula del tempo, l’arch. Mauro Crepaldi, responsabile dell’ufficio progettazione di Patrimonio Copparo S.r.L., ha incontrato le classi quarte e quinte della scuola primaria “O. Marchesi” per spiegare loro cosa si stava realizzando nei giardini prospicienti la scuola e per raccontare l’avvincente storia del ritrovamento. Grazie a questo incontro, i ragazzi e le istituzioni si sono messi all’opera per creare anch’essi una capsula del tempo, realizzando un simbolico passaggio di testimone, con l’intento di documentare e tramandare non solo l’attuale restauro della fontana, ma anche curiosità, eventi e tradizioni della Copparo 2024. Il 21 maggio 2024 le classi quarte e quinte hanno portato in piazza i loro elaborati per dare forma alla nuova capsula del tempo, la quale è stata posta ai piedi della fontana a servizio delle generazioni future.
La Fontana Monumentale ai Caduti di tutte le guerre di Copparo, oltre a essere un’importante opera commemorativa, è un esempio significativo dell’arte scultorea del ventennio fascista (1922-1943). Durante questo periodo storico, l’arte era utilizzata come strumento di propaganda per consolidare l’ideologia del regime e per esaltare valori come la forza, il coraggio e il patriottismo. Tra le varie regole imposte, la più importante era il richiamo alla “romanità”, che serviva a legittimare il fascismo come erede della grandezza dell’Impero Romano. Le sculture di questo periodo erano spesso monumentali, ispirate al classicismo romano e rinascimentale. Secondo il fascismo, la scultura era l’arte prediletta, seconda soltanto all’architettura, per via del loro carattere immediatamente visibile e monumentale e per essere un canale mediatico eccellente, dove venivano raffigurati soggetti eroici, soldati e lavoratori, esaltando i valori del lavoro, della disciplina e del sacrificio per la patria.
In conclusione, la Fontana Monumentale ai Caduti di Copparo non è solo un’opera d’arte e d’architettura, ma un luogo di memoria collettiva, perché rappresenta il legame profondo tra la comunità e la sua storia, onorando coloro che hanno sacrificato la propria vita per la patria. Ogni restauro e ogni gesto di cura sono segni del rispetto e dell’affetto che i copparesi nutrono per il loro patrimonio culturale e per le generazioni future. La Fontana, con la sua imponenza e il suo significato, resta quindi un simbolo vivente della resilienza e della speranza di Copparo, ricordando a tutti l’importanza di preservare e valorizzare le testimonianze del passato per costruire un futuro più consapevole e unito.