Il ruolo della fontana nell’architettura urbana

Il ruolo della fontana nell’architettura urbana

Se solo fosse possibile fare un viaggio nel tempo, vedremmo con i nostri occhi come l’uomo sia sempre stato strettamente connesso all’acqua, collegando a questo elemento la sua stessa esistenza. Basta pensare ai molteplici utilizzi dell’acqua, dall’alimentazione ai trasporti e all’edilizia, tanto che non c’è settore in cui non sia contemplata e per proprio questo si è presto arrivati ad elevarla a simbolo per la dimostrazione del potere socio economico del singolo o di una città.

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Già nel periodo ellenistico venivano costruite fontane, la cui valenza era tanto importante sia sotto il profilo sociale (ci si andava per attingere l’acqua e diventavano luoghi deputati di vita sociale), sia sotto l’idea del potere che quella città aveva. Non erano delle semplici vasche di raccolta dell’acqua, ma venivano adornate di vari elementi, tra i quali anche le statue, per conferire maestosità ed effetti scenici originali, fino ad arrivare in epoca romana, quando le fontane venivano concepite come elementi monumentali a sé stanti. Erano inserite nel paesaggio urbano come complemento necessario ed aggregante nell’Urbe, trovando collocazione in punti di raccordo e di snodo del traffico cittadino. Sempre in questo periodo le fontane si fanno più intime, entrando nelle ville private e nelle residenze imperiali, ancora a simboleggiare potere e prestigio, mentre nelle colonie romane rivestivano principalmente un ruolo sociale, mettendo in secondo piano il concetto di ricchezza e supremazia.

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Con il crollo dell’Impero Romano si ha un progressivo calo della funzione emblematica della fontana, ma a partire dal periodo rinascimentale le fontane riacquisiscono la loro importanza tornando ad essere il fulcro del rinnovamento urbano, utile a spezzare il costruito circostante fatto di un susseguirsi di palazzi: le fontane si elevano a elemento scenico in grado di arricchire, valorizzare e anche emozionare, in quanto sono vere e proprie opere d’arte. È in questo periodo che nobili e papi spingono gli architetti a trovare nuove conoscenze tecniche idrauliche, unendo scienza e arte al fine di ottenere un elemento di arredo e di approvvigionamento perfettamente bilanciato.

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Poi con lo sviluppo degli acquedotti e delle reti idriche la fontana ha progressivamente perso la sua funzione civile, acquisendo il solo ruolo scenico, passando da elemento di esigenza e di valorizzazione artistico a monumento. Da questo momento in poi, la fontana diventa luogo di piacere visivo e meta psicoterapeutica: l’acqua e tutte le sue forme genera una lunga serie di sentimenti, come l’allegria data dagli zampilli, al senso di beatitudine dato da uno specchio d’acqua immobile, e questa tavolozza di emozioni ha contribuito nel tempo alla definizione di una gran varietà di forme nell’ambiente urbano come in quello verde.

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Ora il focus dell’architettura è riqualificare gli insediamenti mediante l’utilizzo di elementi naturali per ricreare ambienti più sani e vivibili: la vegetazione e l’acqua, oltre alla loro valenza estetica, hanno un ruolo prettamente funzionale alla depurazione l’aria e al miglioramento del microclima ambientale. Per questo motivo è sempre più frequente trovare piazze e aree urbane rivestite a nuovo con fontane e piante ornamentali perfettamente inserite nel contesto, dove il connubio tra costruito e natura genera un continuum di armonia e dinamicità: tra l’immobilità dei palazzi si elevano getti d’acqua e piante dai colori vivaci che diventano una trama artistica che accompagna l’architettura urbana.

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Ormai è sempre più facile incontrare nelle piazze delle fontane a raso, i cui getti escono dalla pavimentazione e creano dei fondali scenici che arricchiscono la natura e l’architettura circostanti. Scelte per il loro senso ludico e il dinamismo dei loro giochi d’acqua, diventano luoghi di socialità grazie ai loro movimenti che catalizzano l’attenzione dei passanti e al senso di stupore e allegria che suscitano. Più ricercate, invece, le fontane a specchio, la cui superficie riflettente crea una distesa di riflessi dal design raffinato. Altrimenti, un’importanza sempre maggiore sta rivestendo il settore del restauro conservativo, dove le fontane vengono riportate alla loro originaria bellezza, la quale cela un cuore innovativo che le rende sostenibili, smart e durevoli nel tempo. Le fontane restaurate sono oramai quel tocco di classe dal tono vintage che, inserito nella moderna riqualificazione urbana dal mood contemporaneo, arricchisce il contesto e lo collega alla sua storia e al suo passato.

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Oggi come nel passato la fontana continua a farsi emblema di benessere e agiatezza, senza mai cadere nella vecchia dicotomia “lusso/spreco”, anzi è sempre più collegata alla “nuova” ricchezza che ridisegna tutto in maniera sostenibile, rispettosa della natura e calibrata su una gestione controllata e oculata delle risorse idriche ed energetiche. Oggi come allora la fontana viene ideata sui desiderata del committente e nasce armonicamente dal contesto che la accoglie, del quale poi seguirà la crescita e l’evoluzione fondendosi in un elemento unico.

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Susanna Dei Rossi

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