L’impianto di filtrazione per fontane

Descrizione e analisi dei principali tipi di impianti di filtrazione per le fontane
L’impianto di filtrazione per fontane

Le fontane sono il complemento d’arredo che più di ogni altro decora e valorizza gli spazi, siano essi pubblici o privati, interni o esterni, grandi o piccoli: il fascino dello scorrere dell’acqua attrae persone di ogni età e infonde serenità e benessere sin dal primo sguardo. Tuttavia, mantenere l’acqua pulita e salubre è un lavoro da professionisti e per niente scontato, quante volte vi è capitato di vedere fontane con acqua sporca/verde o addirittura colme d’alghe? Per evitare tutto ciò è imprescindibile un impianto di filtrazione progettato su misura tenendo conto del contesto, delle dimensioni e dell’utilizzo della fontana.

L’impianto di filtrazione di una fontana svolge diverse funzioni cruciali per garantire la bellezza e la durevolezza del progetto, come anche la salubrità e la sicurezza dell’acqua. La sua importanza nella realizzazione o implementazione di una fontana non può essere sottovalutata: senza un impianto di filtrazione efficace e ben progettato, l’acqua diventa rapidamente un ambiente favorevole alla crescita di batteri e altri organismi nocivi.

La funzione primaria dell’impianto di filtrazione è la rimozione dei contaminanti dall’acqua, come detriti, alghe, batteri e altri materiali organici che possono accumularsi in sospensione o depositarsi sul fondale: tutti questi elementi rendono l’acqua verde, maleodorante e insalubre per le persone e gli animali che la utilizzano. L’impianto di filtrazione, inoltre, contribuisce a migliorare la circolazione dell’acqua nella fontana, indispensabile a prevenire la stagnazione e quindi la proliferazione di virus e batteri patogeni, ma anche più “banalmente” la riproduzione di zanzare ed altri insetti che depongono le uova e compiono i primi stati di evoluzione in acque stagnanti.

Esistono diversi tipi di impianti di filtrazione per le fontane, disponibili a seconda delle esigenze specifiche del progetto e la sua destinazione d’uso. In generale, si dividono in due macro categorie:

  • con filtrazione chimica e quindi con l’utilizzo di prodotti come acido e cloro;
  • con filtrazione biologica, dove il lavoro di filtrazione viene svolto in maniera naturale da una serie di filtri biologici e da colonie di batteri “buoni” (non dannosi a persone, animali o piante).

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Le fontane con filtrazione chimica riportano le seguenti componenti, le quali, però, possono subire delle variazioni a seconda delle caratteristiche del progetto:

  • filtro meccanico: è l’elemento principale dell’impianto di filtrazione ed è progettato per rimuovere le particelle solide (detriti e impurità) dall’acqua. I filtri meccanici possono essere di diverse tipologie, come ad esempio a graniglia di vetro o a sabbia. Nei nostri progetti utilizziamo sempre filtri a graniglia di vetro, perché – rispetto a quelli a sabbia – hanno una maggiore capacità filtrante, data dai diversi diametri e dalla superficie liscia che permettono di trattenere un vasto range di particelle, una durata maggiore e una manutenzione più rapida e semplice;
  • pompa per il ricircolo dell’acqua: essenziale per la realizzazione del gioco d’acqua, ma anche nei casi di una fontana di tipo reflecting, una minima movimentazione dell’acqua è indispensabile per valorizzare l’effetto estetico ed evitare il ristagno d’acqua;
  • pannello per il controllo e il dosaggio automatico di acido e cloro: è l’elemento indispensabile per garantire acqua sempre pulita e cristallina in una fontana, perché controlla costantemente i livelli di pH e Redox e rilascia al bisogno acido e cloro nelle giuste quantità, mantenendo i valori dell’acqua sempre bilanciati per evitare la formazione di alghe e di calcare;
  • skimmer: un componente opzionale, ma molto utilizzato nelle fontane da esterno, perché funge da prefiltro e rimuove le foglie, i ramoscelli e altre particelle galleggianti dalla superficie dell’acqua.

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La filtrazione biologica viene impiegata in progetti come water garden, peschiere, laghetti, biolaghi o biopiscine, e in tutte le realizzazioni acquatiche che prevedono la presenza di piante e/o pesci. La filtrazione biologica ha degli elementi in comune con il sistema di filtrazione chimica, come la pompa di ricircolo e lo skimmer, mentre il filtro a graniglia di vetro e il pannello per il controllo e il dosaggio automatico di acido e cloro sono sostituiti dal filtro meccanico a tamburo o spugna, dal filtro biologico e dallo sterilizzatore a raggi UVC.

Il filtro meccanico a tamburo o spugna serve a catturare le più piccole particelle di sporco disciolte nell’acqua, non è presente in tutti i progetti, ma viene predisposto a seconda della quantità di acqua da filtrare e alla destinazione d’uso.

Il filtro biologico può essere dato da un sistema modulare di tipo:

  • Filtro a pressione: ideale per vasche architettoniche, ruscelli sopraelevati o laghetti fino a 30m2 con piante e pesci;
  • Filtro continuo modulare a pompaggio: da installare in progetti grandi (per esempio laghetti fino a 260m3) dove il sistema di filtri si trova in posizione sopraelevata rispetto allo specchio d’acqua;
  • Filtro continuo modulare a gravitazione: da installare anch’esso in progetti di dimensioni importanti, ma nel caso in cui il sistema di filtri si trova allo stesso livello dello specchio d’acqua.

Lo sterilizzatore o lampada a raggi UVC, detta anche lampada germicida, è utile per eliminare gli organismi in sospensione nocivi per l’ambiente creato e per disgregare il dna dell’alga, in modo che questa non possa più riprodursi.

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La particolarità della filtrazione biologica è l’impiego di batteri benefici per rimuovere i rifiuti organici dall’acqua. Si tratta di un processo complesso che si svolge in due fasi principali:

  1. ciclo del fosforo (o dei fosfati): il fosforo è la sostanza nutritiva primaria delle alghe, attraverso un processo viene reso non disponibile, così le alghe vengono private del loro nutrimento principale e di conseguenza non riescono a riprodursi. L’eliminazione dei fosfati può essere effettuata attraverso tre metodi, ciascuno ottenuto da un differente rapporto tra piante acquatiche per fitodepurazione ed elementi filtranti (100% piante / 30% piante e 70% colonne filtranti phosless / 100% trappola dei fosfati forzata);
  2. ciclo dell’azoto (o delle sostanze azotate): l’azoto è una sostanza nutritiva marginale, ma comunque importante per la maturazione dell’acqua nel bacino. Depositi organici vari (come foglie, insetti, epidermide, capelli, peli, urina, bevande) sporcano il fondo della vasca e l’acqua: una piccola parte viene assorbita da dei batteri che vivono in simbiosi con le radici delle piante, mentre il resto viene riconvertito tramite delle reazioni biochimiche da dei ceppi di batteri nitrificanti del genere Nitrosomonas o Nitrospiras.

 

Come avete visto, un impianto di filtrazione che sia per fontana o per water garden è formato da diversi componenti che lavorano insieme per mantenere l’acqua pulita, cristallina e salubre. Una volta installato, deve essere mantenuto regolarmente per garantire il corretto funzionamento, pertanto è indispensabile stabilire un calendario di manutenzioni programmate.

Il successo di un progetto è dato dalla combinazione di progettazione tecnica e manutenzione accurata, la “combo perfetta” per garantire qualità e funzionalità delle parti MEP e un alto valore estetico che dura nel tempo.

Susanna Dei Rossi

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