Il vano tecnico

Meglio valorizzarlo che nasconderlo!
Il vano tecnico

Nella progettazione di una fontana, che si tratti di un restyling o di una nuova realizzazione, uno dei punti più importanti da definire è la collocazione del vano tecnico. Volume tecnologico, locale tecnico o vano tecnico, viene identificato con vari termini, ma lo scopo è sempre lo stesso: contenere al suo interno e proteggere dagli agenti atmosferici gli impianti che permettono il corretto funzionamento della fontana, i quali per legge non possono essere ospitati all’interno della struttura o dell’abitazione. Sebbene il Testo Unico sull’Edilizia DPR 380/2001 abbia subito negli anni diverse modifiche, non fornisce una descrizione precisa di questi locali, ma si limita a precisare che devono essere adibiti e concepiti all’esclusivo ricovero degli impianti.

Nel vano tecnico troviamo il “cuore” della fontana, ovvero le parti indispensabili al suo funzionamento: l’impianto di filtrazione e movimentazione dell’acqua, il pannello per il controllo automatico dei valori di acido e cloro o ossigeno, i serbatoi contenenti i prodotti chimici (il carico automatico ed il pannello di controllo sono collocati in uno scompartimento separato). Inoltre, ogni vano è progettato per essere di comodo utilizzo, sia per essere raggiunto con facilità, che per essere ispezionabile dai tecnici addetti alla manutenzione e al controllo.

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Che si tratti di un armadio o di un box, le caratteristiche ideali di un vano tecnico sono:

  • l’assenza di umidità, che permette l’ottimale conservazione delle parti elettriche;
  • una buona illuminazione e capienza, che facilitano l’operatività dei tecnici;
  • un’ottima areazione, così da eliminare la concentrazione accidentale delle esalazioni generatesi dai prodotti chimici;
  • la presenza di uno scarico a terra adeguatamente dimensionato, per evitare il rischio di allagamenti che danneggerebbero gli impianti, il quale va a defluire in acque nere;
  • la presenza di uno scarico in pressione (proporzionato alla portata della pompa di filtrazione), per i lavaggi del filtro e lo svuotamento meccanico della fontana, che defluisce anch’esso in acque nere.

I vani tecnici si dividono principalmente in due categorie: interrato e fuori terra. Quando lavoriamo ad un nuovo progetto, ove possibile, tendiamo sempre ad indirizzare il cliente verso la scelta di un locale tecnico fuori terra, perché è quello che rispecchia maggiormente le caratteristiche del “vano tecnico ideale” e ci permette di garantire un risultato ottimale all’intero intervento. Il motivo che più ci spinge a preferire il vano tecnico fuori terra rispetto a quello interrato è il fatto di evitare di lavorare in ambienti confinati, luoghi difficili per antonomasia, sia per dimensioni e che per collocazione: di solito sono locali sotterranei, completamente o parzialmente chiusi, ristretti, con entrata e uscita poco agevoli, ma soprattutto sono molto umidi e poco ventilati, aumentando così la possibilità di danneggiare le parti tecniche in tempi brevi.

Il principale problema dei vani tecnici in ambienti confinati è la possibilità di infortunio per rischio chimico, dato dalla presenza di prodotti come l’acido e il cloro liquidi che possono sviluppare vapori nocivi o ad alta volatilità in spazi chiusi e ristretti, portando asfissia e anossia. Si tratta di vani che non sono progettati per ospitare persone, se non per breve tempo, relativamente per l’esecuzione di interventi come l’ispezione, la manutenzione o l’installazione/sostituzione di dispositivi tecnologici.

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Con un locale tecnico fuori terra tutti i “contro” appena visti non ci sono, ecco perché il nostro consiglio è di preferire sempre un vano tecnico fuori terra che mira in primis a preservare la sicurezza delle persone e dell’area, ma anche la durevolezza della fontana.

Una precisazione: tutto questo vale per le fontane di medie e piccole dimensioni, il cui vano tecnico richiede una superficie di circa 3-5m2. Sulle grandi fontane il vano tecnico diventa una vera e propria stanza, quasi sempre interrata, ma che, per le dimensioni e specificità, fa fronte a tutte le esigenze di sicurezza e durevolezza delle parti tecniche. In questo caso le dimensioni dei locali tecnici sono superiori ai 12 m2.

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Di vani tecnici fuori terra ne esistono di innumerevoli forme e dimensioni, tanto che la possibilità di progettarli e realizzarli su misura, personalizzandone le finiture, le forme ed i colori, permette di armonizzarli al contesto, abbassando di molto l’impatto visivo, oppure di valorizzarli ed inserirli come elemento di design.

Nel caso in cui si hanno a disposizione ampi spazi, è sempre consigliabile non limitare le dimensioni del locale tecnico, per facilitare la collocazione di impianti e prodotti, ma soprattutto per agevolarne l’accesso e le ispezioni.

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Che venga realizzato in acciaio inox AISI316 specchiato, satinato o verniciato a polveri nelle tonalità che più si addicono al concept e al design circostante, ogni vano tecnico fuori terra può essere progettato e personalizzato secondo vari criteri, che soddisfano tanto i gusti del committente quanto le esigenze progettuali, senza mai tralasciare la sicurezza, la fruibilità e l’estetica.

Considerati tutti i pro di un vano tecnico fuori terra, ora potete capire perché – salvo nei casi in cui non si possa fare altrimenti – lo consigliamo sempre rispetto a quello interrato e, se dal punto di vista dell’estetica può sorgere qualche dubbio, bisogna partire dal concetto che è sempre meglio valorizzare che nascondere: quindi fatevi coinvolgere nella scelta della forma e dei colori che meglio si addicono al contesto e, se possibile, arricchitelo piantumando attorno delle piante o degli arbusti, così l’inserimento sarà ancor più armonioso e avrete un ulteriore complemento d’arredo da ammirare.

 

12 aprile 2023

Susanna Dei Rossi

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