Nell’architettura contemporanea le fontane ornamentali incrementano sempre più di anno in anno la loro importanza. Passeggiando nelle città o nei borghi è facile sentire l’inconfondibile suono dell’acqua e quindi imbattersi in fontane pubbliche: le troviamo al centro delle piazze, nelle rotonde stradali, affacciate sul lungolago, incastonate tra i dettagli architettonici di qualche via storica. Poche sono le città che non ne hanno nemmeno una, perché tutti prima o poi cedono al fascino dell’acqua. Da manufatti volti a valorizzare l’urbano palcoscenico a epicentri di nuove socialità, le fontane si manifestano in tutte le loro vesti – dalle più artistiche alle più tecnologiche – ridisegnando gli spazi cittadini con i loro zampilli d’acqua, in un caleidoscopio di forme che le fa assurgere a simboli rappresentativi della città.
Quinte sceniche, maestosi monumenti o manufatti volti al quotidiano, da millenni le fontane coprono un ruolo importante nella delineazione della condizione di piazza e nella definizione di riqualificazione, grazie alla loro essenza capace di rimarcare (e talvolta rivendicare) l’identità di un luogo e della sua comunità. Dunque, quando si parla di fontane non bisogna soffermarsi al concetto di mero arredo, come se fossero una sorta di ciliegina sulla torta da aggiungere alla fine di un progetto per renderlo più interessante e coinvolgente. Contrariamente, le fontane pubbliche hanno costantemente costituito un elemento ispiratore per la progettazione, trasformandosi in emblemi di riqualificazione urbana, luoghi di vita sociale e simboli iconici in grado di sottolineare il loro impatto emotivo e di evocare un senso di coinvolgimento emozionale nella libera fruizione degli spazi pubblici.
Nella progettazione di una piazza, la fontana dev’essere presente sin dall’inizio, come parte integrante degli elementi architettonici e urbanistici che contribuiscono a caratterizzare la natura e la funzione dell’area in oggetto. Ma quali sono gli elementi che corrono a trasformare un luogo in una piazza? Le piazze italiane presentano degli elementi ricorrenti che ne aiutano a definirla:
- una vasta area aperta, che funge da punto d’incontro per le persone;
- degli edifici circostanti, che la delimitano, il cui stile architettonico conferisce all’ambiente interesse e – talvolta – pregio;
- la presenza di strade o percorsi pedonali/ciclopedonali, che ne facilitano l’identificazione e l’accesso, ma anche marciapiedi, panchine e spazi per la socializzazione che favoriscono la mobilitazione pedonale e contribuiscono alla creazione di un ambiente accogliente;
- dulcis in fundo, dei punti focali e di attrazione, come monumenti o fontane.
Rappresentazione dell’artigianato o opere di artisti famosi, le fontane urbane diventano icone riconoscibili e favoriscono il turismo, producendo un impatto economico e culturale sulle città e le comunità locali. Roma ne è l’esempio più lampante, che con le sue fontane di inestimabile pregio e bellezza attira 34 milioni di presenze annue: pensate che ogni anno nella fontana di Trevi vengono lanciate monetine per un valore di circa un milione mezzo di euro, le quali vengono devolute ad associazioni no profit che aiutano le persone in difficoltà.
Durante il XX secolo molti artisti di fama internazionale hanno contribuito alla progettazione e alla realizzazione di fontane urbane, creando opere d’arte che fondono elementi scultorei con funzioni pratiche. Sono numerose le “sculture-fontane” realizzate da e per artisti famosi del Novecento, come quella creata da Pablo Picasso a Céret, una piccola città nel sud della Francia che ha dedicato la piazza a questo grande artista del XX secolo. La Fontana di Picasso è stata progettata come opera d’arte e, soprattutto, come elemento integrante dello spazio pubblico: la presenza dell’acqua e la sua interazione con la scultura rendono la fontana un punto focale nella piazza, invitando le persone a contemplare l’opera e a godere dell’ambiente circostante. Questa fontana è diventata in breve tempo un importante patrimonio artistico per la città, attraendo visitatori e appassionati di storia dell’arte, e trasformando Céret in un centro culturale e crocevia di artisti di fama internazionale.
La Fontaine des automates è un’opera d’arte situata nella piazza Igor Stravinsky nel centro di Parigi. Nota anche come Fontana Stravinsky, è stata creata nel 1983 dai due artisti Jean Tinguely e Niki de Saint Phalle, commissionata per celebrare la musica e le opere del compositore. Sedici sculture meccaniche e cinetiche rappresentano le principali opere di Stravinsky, tra cui “La sagra della primavera”, “L’uccello di fuoco” e “Petruška”. Le sculture sono progettate per muoversi e interagire con l’acqua: alcune ruotano, altre oscillano, altre ancora presentano dei getti d’acqua, e l’effetto generale è uno spettacolo dinamico immerso in un’atmosfera giocosa e fantasiosa. A quarantuno anni di distanza dalla sua realizzazione, la Fontaine des automates è un’icona della scena artistica parigina e continua a essere apprezzata per la sua vivacità, la sua interattività e il suo omaggio alla musica di Stravinsky.
Che abbia un carattere interattivo o intimistico, la piazza d’acqua è un polo d’attrazione tanto per gli adulti che passeggiano e socializzano, quanto per i bambini che giocano nel parco, ma anche un punto fresco durante la stagione estiva. Il rumore dell’acqua, percepito anche a una certa distanza, incentiva le persone ad avvicinarsi e la fascinazione dei movimenti dell’acqua riaccende nell’osservatore quel senso di meraviglia e quel coinvolgimento emozionale a volte dormienti.
Nell’immaginario comune la piazza è uno spazio costruito di paesaggio, dove lo spazio definisce il costruito e viceversa. La piazza da anni non è più il “vero” centro sociale della città, perché in molti casi è la strada l’elemento dinamico votato a sviluppare e tessere la socialità urbana: in anni segnati da riflessioni sull’abitabilità e su come allocare la crescita esponenziale della popolazione, la piazza è stata messa in secondo piano. Complici anche i social media che si sono dimostrati una vera e propria piazza virtuale, nella quale la maggior parte degli adolescenti preferisce incontrarsi avvolta dalle quattro mura della loro cameretta, la progettazione contemporanea delle città mira a ripopolare le “vere” piazze, riportando le persone, soprattutto i giovani, a vivere e fruire gli spazi cittadini come si faceva un tempo. Per questo le fontane sono sempre più richieste: per colmare gli spazi vuoti con un elemento dinamico, piacevole, utile e attrattivo che favorisce l’incontro e lo scambio.
In conclusione, come l’acqua è spesso associata simbolicamente alla vita e alla rigenerazione, allo stesso modo, nell’intento di riprogettare e rigenerare le città, le fontane si fanno emblema di rinascita e di vitalità. Promuovere una città attraverso una fontana è possibile: una fontana può farsi biglietto da visita, attrazione turistica e spettacolo, di tipologie ne esistono tantissime e tutte declinabili alle esigenze e allo stile del contesto.