Gli appalti pubblici rivestono un ruolo fondamentale nell’economia del nostro paese per la realizzazione di opere e servizi per la collettività. Grazie alla sensibilità sempre più marcata verso la riqualificazione dei borghi o di aree “abbandonate” di grandi città, ci capita spesso di lavorare su progetti di pubbliche amministrazioni che vogliono restaurare o realizzare ex novo delle fontane.
Sono tanti i motivi per i quali si decide di investire nelle fontane, prima fra tutti la loro ormai nota capacità di rivalutare esteticamente il luogo e di trasformarlo in breve tempo in un punto di incontro e socializzazione. Un fattore importante, il quale purtroppo passa spesso in sordina, è saper cogliere l’opportunità di riqualificare o restaurare una fontana per sistemare ed efficientare la rete idrica della zona: gli acquedotti in Italia sono una delle cause principali di spreco idrico, in media si perdono 41,4 litri ogni 100 immessi nelle reti di distribuzione! Causa della loro vetustà, dei materiali obsoleti o della scarsa manutenzione, l’Italia vanta il triste primato di essere tra i primi stati in Europa per prelievo di acqua per il consumo potabile. Inoltre, molte fontane ornamentali non presentano un impianto di ricircolo, così l’acqua immessa si disperde subito nella rete idrica, sperperando una risorsa preziosissima. Restaurare una fontana significa anche intervenire in maniera coerente su quel che è il vero problema dello spreco idrico: in tempi di siccità è inutile chiudere le fontane ornamentali dove l’acqua viene riutilizzata costantemente e distogliere lo sguardo dalla rete idrica, la quale spreca in media il 40% dell’acqua immessa con importanti ripercussioni ambientali, sociali ed economiche.
Nella progettazione delle aree urbane le fontane sono elementi di design tra i più richiesti, per questo vengono integrate sempre più frequentemente nei piani di sviluppo e di riqualificazione. Fontane e giochi d’acqua, allo stesso modo di altri elementi – come l’arredo urbano, i marciapiedi, i parchi e le piazze – sono parte integrante della pianificazione urbana per la realizzazione di spazi pubblici attraenti e funzionali, ma nell’ideare le città di domani bisogna considerare sempre i principi della progettazione sostenibile, al fine di creare opere di successo tanto nel breve quanto nel lungo termine. Gli spazi arricchiti con delle fontane hanno un’estetica e un’attrattività decisamente migliore rispetto a quelli privi di un elemento blu, ma l’acqua è una risorsa preziosa e da preservare. Per questo motivo bisogna considerare tutta la progettazione MEP indispensabile alla realizzazione di una fontana sostenibile, dove l’acqua viene riutilizzata costantemente, è presente un anemometro (in caso di vento forte abbassa o azzera l’altezza dei getti), e l’impianto di filtrazione e movimentazione dell’acqua è affidato a pompe con consumi energetici bassi.
È ormai noto che le fontane abbiano un impatto positivo sulla qualità dell’ambiente urbano. L’uso dell’acqua, con i suoi effetti di rinfrescamento e di umidificazione, contribuisce a creare un ambiente più confortevole per i residenti e i visitatori e, allo steso modo, concorre a migliorare la qualità dell’aria, in quanto le particelle d’acqua agiscono come un filtro naturale per la polvere e gli agenti inquinanti. Ma esistono fontane e fontane: una Fontana con la “F” maiuscola deve essere sostenibile, quindi deve mirare a ridurre l’impatto ambientale associato al suo funzionamento, perché non è più giustificabile sprecare l’acqua quando esistono numerose soluzioni tecniche per evitarlo. Allo stesso modo, l’acqua utilizzata deve essere sicura e quindi trattata a dovere, con un impianto di clorazione e acidificazione dell’acqua studiato su misura, o prevendendo un sistema di filtrazione biologica, che permetta di riutilizzare l’acqua impiegata per scopi irrigui.
Prevedere fontane sostenibili nella progettazione urbana offre numerosi vantaggi, inclusi il risparmio idrico, la riduzione dell’impatto ambientale, il miglioramento della qualità dell’aria, il benessere umano e l’attrattività turistica, aspetti che contribuiscono a creare comunità più vivibili e in armonia con l’ambiente circostante.
Per una Pubblica Amministrazione che intende affidare la realizzazione di una fontana, la gestione degli appalti spesso risulta essere complessa, soprattutto nel garantire trasparenza, qualità e conformità normativa delle imprese esecutrici. Ecco che per snellire l’iter burocratico relativo all’affidamento dei lavori da anni viene richiesta la certificazione SOA, strumento essenziale per tutelare l’interesse pubblico e garantire risultati eccellenti mediante la selezione di imprese qualificate e affidabili.
L’ottenimento della certificazione SOA ad oggi (giugno 2023) permette alle imprese di partecipare alle gare d’appalto pubbliche di importi maggiori a € 150.000, le quali sono divise in 52 categorie di opere e 10 classifiche, entrambe commisurate alle capacità e all’esperienza che l’azienda ha dimostrato all’Organismo di Attestazione. Per l’ambito delle fontane e giochi d’acqua la categoria SOA non è univoca, perché dipende dalle caratteristiche dell’opera che si intende realizzare.
La certificazione SOA garantisce che le imprese selezionate abbiano oggettivamente i requisiti tecnici necessari per poter partecipare ad appalti pubblici di lavori ed, eventualmente, svolgere il lavoro aggiudicato. Valuta la qualità tecnica dei lavori imponendo alle imprese una serie di requisiti specifici, tra cui la presenza di personale qualificato, l’utilizzo di attrezzature adeguate e la capacità di rispettare i tempi di consegna previsti. Questo aspetto è fondamentale per garantire che le opere realizzate siano sicure, conformi alle normative di settore e rispettino gli standard qualitativi richiesti.
Il rapporto tra appalti pubblici e certificazione SOA è strettamente legato alla tutela dell’interesse pubblico per garantire la trasparenza e l’equità del processo di selezione. Attraverso la valutazione di imprese qualificate, si mira a garantire un utilizzo efficace ed efficiente dei fondi pubblici, riducendo il rischio di risultati insoddisfacenti, frodi e corruzione.
Ecosistem sas, di cui Forme d’Acqua Venice Fountains fa parte, nel 2023 ha ottenuto la certificazione SOA per le categorie OG 6 – cat II e OS 24 – cat II e può essere l’interlocutore adatto a gestire un appalto pubblico fino a €516.000.