Facciamo un po’ di luce sul ricircolo di acqua nelle fontane

Facciamo un po’ di luce sul ricircolo di acqua nelle fontane

Negli ultimi tempi si è molto parlato di fontane con le chiusure di Milano e Venezia come azione di contrasto alla siccità estiva; fortunatamente l’amministrazione milanese ha fatto dietrofront e le fontane a ricircolo continueranno a dare un pò di sollievo ai cittadini in cerca di riparo dal caldo rovente.

In ogni telegiornale, articolo o blog che parla di alte temperature, l’immagine di accompagnamento è sempre quella di adulti e bambini che si rigenerano e rinfrescano in una fontana, soprattutto oggi che le fontane a pavimento sono sempre più diffuse.

Ma allora, perché chiuderle se sono l’unico punto che di freschezza oltre all’aria condizionata dei centri commerciali?

La chiusura ha senso per quella parte, magari piccola, di fontane che non ha ancora una gestione automatica del carico dell’acqua e quindi disperde continuamente acqua potabile che tracima e va nelle acque nere, ovvero nella fognatura.

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La domanda che quindi ci si pone è: l’acqua delle fontane è sempre la stessa o viene cambiata di frequente?

A risponderci è Orazio Gianluca di Forme d’Acqua: “L’acqua delle fontane è e deve essere sempre la stessa. Se così non è, come ancora succede in qualche caso, la fontana va tecnologicamente restaurata, perché probabilmente quello del carico manuale dell’acqua a perdere o non controllato è il problema minore, rispetto ai problemi di sicurezza chimica ed elettrica che spesso incontriamo nei sopralluoghi.”

Le fontane moderne o restaurate da professionisti di questo mestiere, hanno un sistema di ricircolo dell’acqua che viene continuamente filtrata meccanicamente e chimicamente, mantenendola in perfetto stato, senza inquinanti, senza larve di zanzare, batteri o altro e abbattendo i carbonati, ovvero il calcare e quindi preservando i materiali di rivestimento, le pompe ed i giochi d’acqua.

A questo punto è spiegato perché l’acqua delle fontane è sempre la stessa; E’ un’acqua mantenuta sana, limpida, ma attenzione che una volta in circolo nella fontana non è più potabile, quindi non va ingerita.

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L’acqua però evapora, motivo per cui d’estate le fontane rappresentano un punto di aggregazione sociale e di raffrescamento, l’acqua infatti per evaporare sottrae calore all’ambiente generando il fresco, esattamente come succede negli impianti di nebulizzazione. L’evaporazione, seppur minima viste le limitate dimensioni delle fontane italiane, viene rilevata da un sensore di livello ad aste e letta una centralina elettronica che al bisogno apre e chiude una valvola elettrica che immette acqua potabile nella fontana. Questo sistema ci consente di dire che le fontane progettate, costruite o ristrutturate con criterio non generano spreco d’acqua e non devono far preoccupare le amministrazioni, che dovrebbero però occuparsi di programmare una verifica dello stato delle proprie fontane e pianificarne il restauro o l’ammodernamento come hanno fanno nelle storiche fontane di Piazza Dante ad Imperia o di Piazza Brescia a Jesolo, dove Forme d’Acqua si è occupata non solo di restituire alle città un punto di attrazione, di bellezza e freschezza, ma soprattutto di implementare la tecnologia adatta a garantire basso consumo idrico attraverso impianti di filtrazione e ricircolo che vengono costantemente monitorati da remoto attraverso l’app My Fountain, che consente anche la lettura di dati sul consumo e di essere avvisati in tempo reali di eventuali anomalie per un rapido intervento in caso di perdite.

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Sul filone del risparmio idrico, sarebbe importante riflettere sullo stato delle piscine pubbliche e la gestione del reintegro e dello smaltimento dell’acqua che deve essere giornalmente. Ovvero ogni giorno, ogni piscina pubblica dovrebbe buttare via il 5% della propria acqua per immetterne di fresca dall’acquedotto. Si tratta di una percentuale considerevole di acqua, pensiamo alle dimensioni delle piscine e che non tutte hanno le stesse effettive necessita di reintegro.

Un ragionamento andrebbe quindi fatto sul riutilizzo possibile di questa acqua che in alcuni esempi virtuosi viene riutilizzata per gli scarichi degli sciacquoni, oppure una deroga in questi giorni alla percentuale del reintegro, magari analizzando maggiormente i diversi parametri, ma evitando lo spreco vista l’emergenza in corso.

Con questa riflessione condivisa ora abbiamo le idee più chiare su come funziona una fontana e sul fatto che le fontane non sprecano l’acqua.

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Susanna Dei Rossi

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